martedì 31 luglio 2012

La ragazza dalle unghie di Luna.

"Mi mancavano, questi..."

C'è una ragazza, la vedo da qui, dalla finestra.
Quella ragazza, si sdraia sul lettino, mentre fuori ci sono le stelle.
Mentre la luna si riflette sulle sue unghie.

La ragazza riflette sui sogni, dicono di essere l'acutizzazione della realtà.
Dice di riflettere sugli scherzi dell'estate.
Riflette.

E forse ha già riflettuto abbastanza su ciò che non ha importanza.

Forse i suoi pensieri l'hanno rubata e i sogni invece, le hanno rubato gli occhi.




"Come è folle la vostra generazione, cercate tutte l'amore. La mia se l'è cavata anche senza. Suvvia." (cit.)


domenica 29 luglio 2012

Il cambiamento

Pesaro in bicicletta è tutt'altra cosa.
Io, in quest'estate strana sono tutt'altra cosa e anche qualcosa in più.

"Soffia il vento del cambiamento su di te oggi, a te non resta che aprire le ali e lasciarti trasportare, come un gabbiano in volo verso mete sconosciute, o difendere la tua realtà attuale, sviluppando ai tuoi piedi solide radici che ti sostengano e ti tengano fermo dove sei. Soffia il vento del cambiamento su di te oggi. Hai deciso quale vuoi che sia la tua destinazione?"

Sono andata a teatro. 
A teatro a Novilara. 
In cima al mondo.
In cima al cocuzzolo, davanti al mare colorato dal cielo.
A Novilara c'è l'aria bella e due gradi di meno.

E poi la sabbia ti coccola, non a Novilara eh. 
A Novilara non c'è la sabbia.
La sabbia di notte con un falò e gli amici, diventa una coccola.
Gli amici e poi la bici e poi il letto. 
E il telefono. 
...e la Rossini dov'è? 
E poi ciao.

Conosco tutte persone bellissime.

Ho deciso quale non è la mia destinazione. 
Ho deciso che voglio lasciarmi andare.
Ho deciso di decidere.

Insieme. E' facile.

Ho imparato a fare i ruttini, a fumare, a bere fino allo sfinimento e sono qui e vorrei tu cogliessi la palla al balzo.
Ho imparato che ci sono cose che possono mancarti e profumi che non si dimenticano.
Ho imparato che il mio corpo sa, anche quello che io voglio nascondermi.
Ho imparato che noi due, siamo belli un bel po'.

Insieme. E' facile.

Ho guardato dentro il tuo sguardo e mi è piaciuto.
Ho sentito una voce portarti via, perchè ti ero troppo vicino.
Ho toccato pelle.
Ho odorato un profumo già sentito.
Ho lo stomaco che sobbalza. Qualcosa vorrà pur dire.

giovedì 26 luglio 2012

Scrittura Automatica

Scrittura automatica.
Scrittura automatica è quella che faccio qua.
Non sapevo fosse questa.
Prendo uno spunto e poi scrivo il flusso del mio cervello.
Possiamo percentualizzarlo? Possiamo calcolare arrivi e partenze?
Ho scritto di 7 immagini somministrate.
Vorrei copiarvelo, ma no.
Magari lo farò.

Vi dico che ho scritto La Lettera.
Lo Bruciata.
E ora vado a dormire.
Ho bisogno di dormire.
Ho bisogno di sentirmi vicina al cuscino.
E' come se una parte di me fosse volata via tra i fumi dei pensieri.
Quindi Ciao.
Ciao Amore mio.
Ciao, nuova me.
Che il giorno arrivi e che io sia qui a vegliarlo.
Questo è il buono auspicio che faccio a tutti.
A me.
Ciao.

martedì 24 luglio 2012

Flusso di tè

Ci sono delle cose che suonano di bellezza:  il tuono alle 11:00 di domenica mattina, quando ancora la coperta mi copre il viso e gli occhi sono chiusi.
Oppure c'è chi di bellezza risplende come la signora nella macchina un po' più in giù. Si è tolta il camice da lavoro, pettinata la frangia con una spazzola tirata fuori dal porta oggetti e poi si è stesa un velo rosso sulle labbra.
Splendeva, sbrillucicava ed era lunedì e pioveva.
Io mangiavo mentre aspettavo le 14:30, per tornare.
Per chiudere fuori dalla porta di vetro i miei pensieri brutti e dimenticarmi che era un grande peso.
Sono stata in silenzio una settimana, credo basti.

Succedono cose in una settimana, sapete?

Ho cucinato passatelli;
ho dormito con le coperte;
mi sono alzata alle 4 per chiudere la finestra che sbatteva.
Cadenze regolare, teneva il tempo al vento.

Ho una cavigliera nuova, gli occhi rossi, un sorriso, un uomo che mi scrive, ho il mio Ansimatore delle 4.

Che poi a proposito dell'Ansimatore, scusate piccolo spazio personale.
Dicevo.
Si, "Se tu", mettiamo il caso," mio caro Ansimatore che leggi il mio blog, (perchè t'ho scoperto!), mi chiamassi un po' prima delle 4 oppure un po' dopo?Eh? Cosa dici?!Propongo 7? Dai?! EH? SI?!"
Così unisco l'utile al simpaticismo.
Un simpatico Ansimatore che mi sveglia e mi ricorda che le 7 esistono negli orologi, sarebbe perfetto.

Visto questa parentesi, volevo consigliavi una cosa:
se mi volete male, svegliarmi presto.
Ho scoperto che è la cosa peggiore che mi possa capitare-chiede-obbligare.
Vivo di notte.
La preferisco.
Preferisco il silenzio, preferisco il buio, non devo sforzare gli occhi.
Non devo controllare a lunghe distanze.
Ecchetelodicoaffare quanta fatica faccio per alzarmi alle 7:30.
OrcoMondo.

Durante l'esercizio ho portato via una Teiera. (...non sono matta. Prendetelo così, te lo contestualizzerò. Promesso.) 
E oggi c'era il mercatino dell'antiquariato, mi sono ricordata, secondo te? Ovviamente NO. Merda.

Se mi volte fare un regalo, invece, regalatemi una teiera, di ogni colore, di ogni momento storico.
Ma che sia teiera.
Sola, senza tazze.
Non c'è bisogno.

Ti ho sentito venir su per le scale, proprio mentre c'era la mia canzone preferita di Ameliè.
Grazie.
Grazie per avermi fatto dormire.
Grazie perchè non riuscivo a star sola, dopo tutto.
Dopo noi.
Dopo tutto, prendo la teiera e vado a fare il tè.

Ciao.

martedì 17 luglio 2012

"Emanciparmi dall'incubo delle passioni."

Occhi piccoli che sbattono.

Inciampando su un sito, ho trovato canzoni che unite insieme producono la miglior dedica d'amore.
E non sai quanto mi ci sono ritrovata dentro.
E non sai quanto sogno che tutto quello sia per me.

E poi vorrei che questa serata fresca, in cui ho messo anche la maglietta, tu fossi qui e non lì.
Perchè tanto lo sappiamo, ci manchiamo.

Non sai quanto sono bionda, e poi si sa: io ho te e tu hai me.
Dovresti chiamarmi, eppure è proprio quello che non fai.
Dovresti abbracciarmi.
Dovremmo spalmarci dell'antipunture di zanzare.Perchè lì fuori, lì sotto la luna e in mezzo al prato, rischi di morire di prurito.
Io non ho quell'orribile roba che evita i mozzichi delle zanzare.
Quindi, se io gratto te, tu gratti me, cosa ne pensi?
Oppure prendo una coperta e facciamo finta di essere dentro ad un astronave?Viaggiamo lontano, senza grattarci?

Volevo dirti un sacco di cose ma tu non chiami me.
Credo che io continuerò ad essere sincera con te.

Se stai in silenzio, però e mi porti un fiore, risolviamo il tutto.Si, con un fiore ti faccio salire sulla mia astronave.

Confondiamoci, fa rima con perdiamoci, rotoliamoci, copriamoci, arricciamoci e un sacco di altra roba.

lunedì 16 luglio 2012

CinismoCercasi

Ci sono cose che ti lasciano interdetta.


Tipo:
- Ehi Ciao,Come sei Bella StaSera!
- dici? Che bello, grazie!
- Stai proprio bene così, cos'hai fatto?
- Nulla, sono single e indaffarata.

Oppure tipo:
la possibilità di avere a portata di dito un uomo e non poterne disporre.
Il motivo?
Io non lo so.


Qualche giorno fa, si discuteva del fatto che due persone che si amano tanto, possano per un periodo non trovarsi, ma sapere che si è lì, a prescindere.
Un po' come tra fratelli, si passano degli anni ad "odiarsi" e poi si arriva ad un punto di non poter farne a meno.

Una relazione amorosa, si diceva, magari è così.
Sai che non potrai fare a meno dell'altro ma non puoi nè vederlo nè sentirne parlare, poi arrivi ad un punto di costruirci una famiglia.
Non lo so se è così. So che non riesco a farne a meno di lui, di noi due.
E forse nemmeno di me quando parlo con lui.

Ci sono delle costanti, è lui è la mia costante k.

Ma va bene.

Volevo dire, e pensavo oggi mentre ero in macchina: che palle sempre parlare d'amore dentro sto blog.
Vorrei della verve, dell'ironia.
Ci posso riuscire. Datemi il tempo.
Che faccio uscire il mio cinismo migliore e vi stupirò.
E' assicurato.

domenica 15 luglio 2012

ConfessioniDomenicali

Cosa succede quando appoggi il culo per terra.?
Si proprio per terra.
Anzi proprio sulla roccia incandescente di una piazza assolata nel pomeriggio?
Non lo so cosa succede. Per il momento succede che le mie gambe sono belle.
E non è poco. Guardarmi e piacermi, cazzo.
Metto vestiti che scoprono le gambe e allungano la scollatura.
Ballo fino a consumarmi i piedi.
Passeggio in bici alle cinque di mattina sbagliando strada e pensando: "ma che bella che è la mia città a quest'ora."
Alle cinque di mattina una nonna pulisce le foglie nel giardino, un signore lava la macchina.
Gli volevo chiedere se mi lavava anche la mia.
 Poi non ricordavo dove fosse e la mia bici profuma di mare.

Credo di dover smettere di dire che non farò dei figli, se poi mi commuovo davanti alla fotodigitaledentrolapancia.
Credo che sia giusto ascoltare quella che si siede affianco a me e che in meno di due ore mi ha vomitato addosso quello che chi mi conosce da un po', mi dice da sempre.

Io una famiglia la voglio e voglio anche l'amore quello di ieri.
Ok?
L'ho detto. Segnatevelo. Perchè non so quando ricapiterà.
Ecco.


domenica 8 luglio 2012

"Carina sei carina eh, e non ti manca nemmeno niente. Ascolta allo zio."

E' capitato.
Sarà il luglio.
Saremo noi due.
Sanremo è sempre sanremo.

Sono andata a teatro. Mi sono innamorata.
Credo che l'amore sia assurdo. Anzi senza credo, ne sono sicura.
Ci si può innamorare a teatro in 5 secondi?

Ho comprato libri. Regalo libri. Vendo libri, no.
Faccio concorrenza alle librerie. E poi li spaccio per belli anche se non lo sono.
Perchè anche se non è bello, è comunque un libro. E merita di essere letto.

Ti ho comprato un libro. Micina della zia.
La zia, o forse non è la zia, qualsiasi epiteto mi darete, andrà bene.
La tua zia grande, ti compra caramelle gommose e ti compra un libro.
Mangiamo e leggiamo.
Giuro.

Sogno una vita. La mia vita e mi arrendo.
Mi arrendo e non dico più niente.
Invento storie.

A 70anni o trovi la pace o ti disegni le sopra-ciglia con la matita nera e poi ciao, sono quella piccola che è diventata grande, ma che tra di voi son sempre la più piccola.

Non rientro più nel futuro per qualcuno.
Per altri sono bella, per mio zio carina e che non mi manca niente.
Avevi messo in dubbio, che mi mancasse qualcosa?

Ripetere la stessa frase per 10 minuti è autoconvinzione, prima regola.
Ricordatelo, zio.
Io non te l'ho detto perchè sono gentile. Tu però dovresti saperlo se io sono quella carina.
Tua figlia non farà quello che vuoi tu.
Scordatelo, zio.
Te lo dico per evitare delusioni. Ma se non ascolti, allora va bene.

Ieri sera era perfetto. Nell'assurdita, era perfetto.
E' come se casa mia fosse quella.
Ho cercato parole. Per rimediare al mio errore. Non le trovo.
E' caldo. Vaffanculo umidità. Voglio sentire freddo.

Se poi ti sogno, insieme ai nostri figli. Svegliarsi fa male.
Le porte si aprono, ma io non voglio. O forse voglio. O forse so dove sto andando. O forse...
Caldo. Assomiglia a quello.
Dovresti venire anche tu sta sera. Colorato. Ci farebbe bene.
Che poi se sei vestito di un solo colore va bene uguale. Non mi formalizzerò.

Siamo nella fase adolescenziale, prima o poi diventeremo maturi e condivideremo lo stesso pensiero.
Argh! No! Mi ero dimenticata del luglio passato con il cellulare squillante.

Per qualcuno sono carina, per te sono bella.
Per me sono femmina.
Per voi?

lunedì 2 luglio 2012

QuandoCiSposiamo?

Ascoltando un qualunque concerto,  ti si creano rughe sulla fronte e sorridi.

"L'uomo dà, la donna riceve. Ma entrambi devono rispettare i tempi dell'altro."

Riflessioni su frasi e concetti detti mentre il resto si ubriaca.

MomentaneamenteNeVedreiMille

Concerti.
Ne vedrei a mille.
Ballerei per ore, cantando a squarcia gola e poi riderei e berrei anche della birra.
Tutto fino alla sfinimento, fino a quando saltare non fa più male perchè sei felice.
Farei evaporare il caldo dalla terra, mentre si intona la canzone che canto al mattino, per andare a scuola.

Concerti.
Ne vedrei mille.
Sentire, sudare, cercare tutti e continuare a ballare giocherellando con i capelli.

Concerti.
Ne vedrei mille.
Luci e musica, mille colori-emozioni.

Concerti.
Ne vedrei mille.
Quando ci riandiamo?

Concerti.
Ne vedrei mille, un po' come quando stiamo insieme e guardiamo la tele.
Ti guarderei mille volte, perchè poi i tuoi occhi fanno luce mentre io digito sul pc qualcosa a caso, perchè voglio scrivere, ma non so cosa di preciso.
So che volevo andare al concerto e ho ballato.
Ho saltato.
Ho riso.
Ho anche bevuto schifosamente. Forse troppo. Ma va bene.

Ai concerti potresti incontrare un sacco di gente strana e poi può capitare di ritornarci con le persone che vuoi bene e allora i concerti servono, anche se paghi di più.
 Anche se è caldo e la polvere ha disegnato il segno delle scarpe sui piedi.

Io ai concerti voglio andarci con voi.
Magari anche in macchine diverse.
Però andiamoci e balliamo molto che magari mi passa anche l'ansia da compressione.
Se poi tiri il reggiseno, io mi arrampico sulle transenne per vedere meglio, va bene così?

Concerti.
Ne vedrei mille.
Ne vedrei mille con te.
Ne vedrei mille con noi.
Ne vedrei mille, come guardo quella finestra che non avevo mai aperto.
Avete mai fatto caso a quanto son belle le cose se le guardi da un altro angolo?
Io mi sono accorta ieri.
Ne vedrei mille.
Concerti.