martedì 24 luglio 2012

Flusso di tè

Ci sono delle cose che suonano di bellezza:  il tuono alle 11:00 di domenica mattina, quando ancora la coperta mi copre il viso e gli occhi sono chiusi.
Oppure c'è chi di bellezza risplende come la signora nella macchina un po' più in giù. Si è tolta il camice da lavoro, pettinata la frangia con una spazzola tirata fuori dal porta oggetti e poi si è stesa un velo rosso sulle labbra.
Splendeva, sbrillucicava ed era lunedì e pioveva.
Io mangiavo mentre aspettavo le 14:30, per tornare.
Per chiudere fuori dalla porta di vetro i miei pensieri brutti e dimenticarmi che era un grande peso.
Sono stata in silenzio una settimana, credo basti.

Succedono cose in una settimana, sapete?

Ho cucinato passatelli;
ho dormito con le coperte;
mi sono alzata alle 4 per chiudere la finestra che sbatteva.
Cadenze regolare, teneva il tempo al vento.

Ho una cavigliera nuova, gli occhi rossi, un sorriso, un uomo che mi scrive, ho il mio Ansimatore delle 4.

Che poi a proposito dell'Ansimatore, scusate piccolo spazio personale.
Dicevo.
Si, "Se tu", mettiamo il caso," mio caro Ansimatore che leggi il mio blog, (perchè t'ho scoperto!), mi chiamassi un po' prima delle 4 oppure un po' dopo?Eh? Cosa dici?!Propongo 7? Dai?! EH? SI?!"
Così unisco l'utile al simpaticismo.
Un simpatico Ansimatore che mi sveglia e mi ricorda che le 7 esistono negli orologi, sarebbe perfetto.

Visto questa parentesi, volevo consigliavi una cosa:
se mi volete male, svegliarmi presto.
Ho scoperto che è la cosa peggiore che mi possa capitare-chiede-obbligare.
Vivo di notte.
La preferisco.
Preferisco il silenzio, preferisco il buio, non devo sforzare gli occhi.
Non devo controllare a lunghe distanze.
Ecchetelodicoaffare quanta fatica faccio per alzarmi alle 7:30.
OrcoMondo.

Durante l'esercizio ho portato via una Teiera. (...non sono matta. Prendetelo così, te lo contestualizzerò. Promesso.) 
E oggi c'era il mercatino dell'antiquariato, mi sono ricordata, secondo te? Ovviamente NO. Merda.

Se mi volte fare un regalo, invece, regalatemi una teiera, di ogni colore, di ogni momento storico.
Ma che sia teiera.
Sola, senza tazze.
Non c'è bisogno.

Ti ho sentito venir su per le scale, proprio mentre c'era la mia canzone preferita di Ameliè.
Grazie.
Grazie per avermi fatto dormire.
Grazie perchè non riuscivo a star sola, dopo tutto.
Dopo noi.
Dopo tutto, prendo la teiera e vado a fare il tè.

Ciao.

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