domenica 19 agosto 2012

Sonni tranquilli, almeno sta notte.

Ci sono sensazioni che a distanza di anni ancora non si scordano.
Ci sono momenti che dovrebbero annullare qualsiasi sensazione e un"...se mi apri la porta magari ti posso abbracciare.", dovrebbe ribaltare qualsiasi situazione.
Non è così.
Sappiatelo.
Non si cancella niente di niente.
Le persone sono così e così rimangono.
Un quadrato non diventa tondo.
Ho sperato, ho pregato, ho chiesto a qualunque dio venuto in mente a qualunque persona, di portarlo qua.
Non ci siamo riusciti.

Mi sono guardata allo specchio e la mia figura riflessa sul vetro, è diventata più dura.

Chissà cosa vede la signora del palazzo davanti che ogni sera al calar del sole, accende la tv e si mette seduta lì davanti.
Chissà cosa aspetta il signore che si siede sul divano al piano di sotto.
Chissà che cosa pensano i miei vicini-momentanei.
Chissà se tutto questo cambia.
Chissà se al tramonto del sole, tramonta anche questa mia testardaggine.
Volevo lasciarti andare e così è successo, ho preso un palloncino, legato il tuo nome e lasciato volare.
Ciao, Giacomo, ciao.

Così si chiude.
Con una tisana alle 21:33, una gatta che si agguanta qualsiasi cosa penzoli, una vetrata nel mare di luci casalinghe e uno sbadiglio.
Che io possa dormire sonni tranquilli, almeno sta notte


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