sabato 27 ottobre 2012

Il futuro nasce tra poco.

Avevo talmente tante cose da scrivere qui che ora non ricordo.
Ho preso appunti e me li son dimenticata da qualche parte, non so precisamente dove.
Forse dentro l'agenda dell'ufficio, forse in macchina oppure in qualche borsa.

Il mio oroscopo mi prende per il culo dal giorno che ho cominciato lo stage.
Dice giorno positivo, amore a gonfie vele eccetèra eccetèra, io di gonfio ci vedo solo le palle.
Sia chiaro non intendo quelle degli occhi.

C'è confusione qua. Troppa.
Forse troppi film, troppa certezza che i simili si attraggono.
Forse ho solo bisogno di crederci un po' di più o forse no.
E' vero io nell'Amore ci credo, e credo anche che da qualche parte sia lì, per me.
Ho solo perso la fiducia, la voglia oppure sono solo stanca.

Aspetto l'inaspettabile. Attendo l'inattendibile.
Insomma: che qualcuno distrugga ogni cartone animato che ho visto da piccola!
Erano le 17:00 e attendevo te, come attendo il Natale.
E' entrato di tutto al di fuori di noi due.

Io, l'eterna innamorata di confetti e merletti, di foto e tulli bianchi, sorrido e dico basta.
Sono stanca.
Il caso vuole che ho lavorato per 8-9 ore affianco a una marea di fiori addobbati a matrimonio.
Avevo il tulle bianco e rose rosa, attorno a me per tutto il tempo.
Così tanto per ricordarmi che io nell'Amore ci credo e che si, un giorno spenderò dei soldi per festeggiare il nostro amore.
(Nostro, di chi non lo so.)

In tutto questo luccichio di specchi, perline, strass e gioielli ho guardato più in là, fuori dal vetro.
Malinconia.

Mi manca il motivatore, qualcuno che mi guarda e mi dice daicazzochecelafacciamo.
Qualcuno così, tipo quell'uomo dagli occhi blu incorniciati da occhiali d'oro che mi accompagnava per mano ovunque io chiedessi.
Quello che il giorno del mio compleanno arrivava di corsa e sbatteva la mano nella ringhiera e urlava: "Susi!" e io fuggivo.
Quanto mi manca.

Si sa, no? Nei giorni che uno è malinconico ogni mancanza diventa pesante, ogni stanchezza diventa motivo di rompimento di coglioni all'ennesima potenza.
Oggi è così.

La cosa che mi fa ridere. E' che per colpa di quell'egoista di mia nonna, di noi due, del Nonno che mi prendeva in braccio e mi faceva salire sul ciliegio non è rimasto niente. Niente di materiale.
Solo ricordi, che ogni tanto sbiadiscono e poi ritornano.
Una foto che custodisco gelosamente.
Due occhi che sono suoi e un temperamento che ogni tanto si nasconde dietro all'ansia e al mal di stomaco.

In tutta questa malinconia, la bellezza di una foto in 3D dentro ad una pancia, mi fa tornar Serena.

Nasce una donnina, presto.
Il futuro nasce tra poco e ancora forse non ho realizzato la bellezza.
Due mani, due occhi, due piedi, un pancino, un nasino, un sorriso.

Un gioiello che spero possa prendere un po' di questo sguardo, di questo sorriso e di questa grinta.
Si muove, s'impunta e spinge.
Vuol farsi sentire e dire che c'è. Lo sappiamo.

Tu bada a riposarti che poi c'è un mondo da imparare.
Continua a nuotare e preparati ad usare tutta la grinta che hai perchè ce ne vuole, cara.
I gioielli belli, quelli di alta qualità, quelli raffinati, eleganti, prepotenti e con carattere bisogna faticare per custodirli.

La Susi è qui e ti prometto che tutto quel che sò, fosse giusto o sbagliato, te lo dirò.
Così potrai prendermi in giro e ricordarti che gli errori si fanno, non cade il mondo, anzi.


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