mercoledì 2 aprile 2014

Bivio

Bivio.
Ho girato al bivio. 
Ho messo la freccia circa trenta secondi prima di girare.
Ho fatto la curva ad occhi chiusi.
Al primo palo che mi passa davanti giuro lo mangio.

Ho girato al bivio. 
Diavolo.

Riassumo brevemente:
Casa, letto, divano, sole e poi molto sole, tantissimo sole sulle nostre facce.
Cuscino che si muove, occhi che si aprono. 
Sguardi che vibrano di felicità.
Sonno molto sonno e tante effusioni. 
Infusioni di tè, me e noi due.
Infusi dentro ad una tazza blu.
Un Noi che m'ha massacrato, m'è passato sopra e s'è accoccolato.

Sole tanto sole che batte sul tavolo. 
Cucina e occhi che mi osservano, mani che mi toccano. 
Scivolo dentro le tue lenzuola aspettando che la sveglia ci svegli. 
Due occhi chiari ad aspettarmi. 

La mia ansia, nel suonare il campanello e scoprire qualcosa che non voglio.
Ho pianto tre volte. 
Mi sono commossa senza dover indurre malinconia.

Io non so che cosa sta succedendo.
So che sono molto felice e ho molta poca voglia di fare ogni cosa.
So che starei le ore a guardarti fare, lavorare, girare e guidare.

Avevo voglia di comprarmi una macchina fotografica e scattare foto. 
Scattarti foto, perchè la paura di non ricordare ogni momento è troppa.
T'ho sentito respirare, i brividi sotto le mie mani erano tanti.

Scoprirti non freddoloso, scoprirmi talmente tanto debole da non riuscire più a parlare.
Ti guardo e mi basta.
Improvvisamente "Voi due cosa fate? Venite a cena?" non mi fa paura.
I fantasmi del passato che sembrano svanire.
"Tu pagherai per tutti gli altri. Mi dispiace."

Le lenzuola attorno, il freddo addosso, il caffè pronto. 
Il tuo sguardo perso e le mie scarpe fiorate.
Lasciatemi stare qui. 
Non rompete le scatole.
Perfavore.
Grazie

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